“Talvolta l’amore può essere la più buia delle prigioni.”

“Sul corpo si possono portare tanti segni, ma solo la persona che amiamo può lasciarci addosso il più indelebile.”

“Una parte di me ti appartiene da adesso. Il resto era tuo prima ancora che lo capissi.”

Posso dire che da quando ho finito il primo libro della trilogia non ho fatto altro che pensare a come Sara Purpura avrebbe fatto proseguire e finire la storia di Des e Anais? Da lettrice mi sono chiesta quanto ancora potessero stupirmi due personaggi che mi sono entrati nel cuore e una storia che mi ha conquistato. Ho fatto congetture, ipotesi, mi sono fatta delle domande. Ma, sempre da lettrice, non ho fatto fatica a immaginare quanto sia stato difficile per l'autrice riuscire a non deludere, a tenere alta l'attenzione e a emozionare come ha già fatto. Tutto il tempo del mondo, da solo, mi ha scavato nell'anima, si è preso un posto d'eccezione tra i new adult che più ho amato in assoluto. 

Tutto il tempo con te è stato una sorpresa. Nulla è andato come speravo, come volevo, come immaginavo. L'addio di Des e Anais mi ha fatto male, mi ha fatto provare un mix di rabbia e delusione. Rivederli insieme, prima a sfidarsi a distanza, poi con timidi riavvicinamenti, mi ha fatto di nuovo battere il cuore. Non può esserci un finale diverso, Anais è l'anima di Des, Des è l'anima di Anais. I problemi, il dolore, il passato sono contro di loro, gli mettono i bastoni tra le ruote di continuo, ma è scritto ovunque che niente può separarli. 

Di sicuro questo secondo volume è meno intenso ed emozionante del primo, come sempre avviene nelle trilogie. Conosciamo meglio i protagonisti, tocchiamo ancora una volta con mano quanto entrambi siano fortemente condizionati da un passato ingombrante e infausto. Ma, cosa più bella, scopriamo una Anais inedita. Nel primo volume è emerso Des in tutto il suo splendore. Mi sono innamorata perdutamente di lui, avrei voluto abbracciarlo e dirgli che, almeno io, lo amavo e non l'avrei mai lasciato andare. Per niente al mondo. Su Anais avevo delle riserve che solo adesso sono sparite. L'ho vista sbocciare, diventare finalmente donna, andare incontro al suo dolore e sfidarlo, dopo essersi piegata tante, troppe volte. Mi ha dato le conferme che cercavo, spazzando via ogni dubbio o remora. Se il primo libro mi ha fatto innamorare di Des, questo di sicuro mi ha legato ad Anais, mi ha fatto provare tenerezza per lei e mi ha dato una nuova chiave di lettura per i suoi pensieri e le sue scelte.