IL SOLE A MEZZANOTTE, TRISH COOK. Recensione.


Titolo: Il sole a mezzanotte
Autore: Trish Cook
Editore: Fabbri Editori
Pubblicazione: 13 marzo 2018
Genere: Young adult
Prezzo: € 9,99 ebook; € 18,00 cartaceo

Katie, adolescente con la passione della musica, è affetta da una grave malattia che la rende vulnerabile alla luce del sole: per questo vive reclusa da anni in casa con il padre ed esce soltanto dopo il tramonto. La scuola, le feste, le partite di football non sono per lei altro che delle fantasie, da immaginare da dietro il vetro della finestra. E anche l'amore. Da anni infatti osserva Charlie, il ragazzo per cui ha una cotta, passare ogni giorno davanti a casa sua, sognando una storia romantica ma impossibile. Almeno finché una notte i due si incontrano per caso e tutto cambia...


Katie Price ha diciotto anni e non ha mai visto il sole. Passa le giornate a dormire e di notte studia, naviga in Internet e scrive canzoni o poesie. Canta, suona la chitarra, ha un’unica migliore amica di nome Morgan. E poi ha una passione per Charlie Reed, anche se non lo conosce. Lo guarda tutti i giorni dalla sua finestra. Sa che è stato un campione, che ai tempi delle scuole medie ha rasato i capelli a zero, sa che è bello, da morire, e che nei suoi sogni la ama da impazzire, proprio come lei ama lui.
Ma, cosa più importante, Katie ha l’XP, lo xeroderma pigmentoso, una malattia ereditaria che negli Stati Uniti colpisce una persona su un milione. Questo significa che è estremamente sensibile ai raggi ultravioletti, le bastano pochi minuti al sole per subire gravi ustioni e danneggiare in modo irreparabile il DNA. Il rischio che si ammali di cancro alla pelle è duemila volte più alto rispetto alle persone sane. Ecco perché Katie non può vedere il sole, non può uscire di giorno, frequenta la scuola solo grazie ai corsi online.
La sua vita è sempre stata definita dalla malattia, vive tutto in funzione della sua malattia e dei limiti che le impone. Sogna di uscire, di avere amici, di andare alle feste, come fanno tutti i ragazzi della sua età. Ma non può. Suo padre, Jack, è un uomo speciale, comprensivo ma, come è giusto che sia, protettivo. La tiene sotto controllo, fa di tutto affinché non esca di giorno e non abbia colpi di testa. La sua salute viene prima di tutto. La morte della mamma, quando era ancora una bambina, ha segnato la loro vita proprio come ha fatto la malattia, scandendo nuovi ritmi e nuove abitudini.
Charlie è all’ultimo anno delle superiori, passa tutti i giorni davanti alla finestra di casa di Katie ma non sa della sua esistenza. Lo sport è sempre stato la sua vita finché un giorno, un incidente, non gli ha tolto ogni possibilità di diventare il campione che sognava di essere. Un salto in piscina da un tetto, un gesto inconsulto, pericoloso, che gli è costato tanto. Tutto. L’addio al nuoto è stato l’unico grande dolore della sua vita.
Il primo vero incontro, grazie al quale Charlie scopre dell’esistenza di Katie, avviene in una stazione, dove la ragazza è solita suonare la sua chitarra. Katie torna lì dove aveva suonato per recuperare il quaderno dove sono scritte le canzoni che compone, e lo trova tra le mani di Charlie. Lo shock è tale da farle mettere quattro parole sconnesse in fila e scappare, la peggior figura della sua vita. Morgan la rimprovererà, le dirà che ha perso un’occasione, che deve riprovarci, che deve rischiare.
Stasera vorrei essere solo Katie, la ragazza ordinaria che non soffre di una malattia rara e il cui padre non la segue sempre ovunque.
Katie lo farà. Si metterà in gioco per la prima volta nella sua vita; inizierà a vivere davvero, dimenticando cosa significa solo sopravvivere. L’amore farà parte delle sue giornate, cambierà le sue prospettive, i suoi sogni, le sue giornate.
Mi stringe a sé e mi perdo nel suo bacio. Ci baciamo per ogni stella nel cielo. Ci baciamo per tutti i baci che non ci siamo dati in passato e per tutti quelli che non potremo darci in futuro.
Quando ho iniziato Il sole a mezzanotte le aspettative erano altissime e mi chiedevo se le avrebbe soddisfatte. Poche ore dopo ero arrivata alla fine, con un magone allo stomaco e tanta tristezza mista a malinconia. Il viaggio di Katie e Charlie merita un po’ del tempo di ogni lettrice di romance. È un viaggio veloce, ricco di emozioni, sensazioni, rimorsi, voglia di vita. Un viaggio troppo breve, che non consente di andare a fondo, di superare certe barriere, di scavare. Avrei voluto più spazio per l’amore, più spazio per la malattia, più spazio per accettare il finale. Avrei voluto qualche pausa, tra un momento forte e l’altro. Avrei voluto più pagine, più capitoli.
Tutto procede in maniera veloce, così come Katie lo vive. Ogni attimo è prezioso, ogni emozione è unica e irripetibile. Ogni sorriso va vissuto fino in fondo perché potrebbe essere l’unico e l’ultimo. Ogni cosa bella che la vita regala a Katie, al suo papà e a Charlie è una cosa bella anche per il lettore.
Credo in lui, credo a tutto quello che mi dice. Le stelle brillano sopra di noi, quasi a benedire la nostra unione. Le labbra di Charlie trovano le mie e ci baciamo come se ci desiderassimo da tutta la vita. Non ne avrò mai abbastanza di Charlie Reed e ho la certezza che per lui sia lo stesso.
Mi è scappata qualche lacrimuccia, ma stavolta non per la storia d’amore o per la malattia. O meglio, la malattia ha influito, ma non è stata la ragione principale. Il rapporto tra Katie e il suo papà mi ha spezzato il cuore e me l’ha ricomposto. È questo che un genitore dovrebbe fare per i propri figli: saper dire di no per tenerli al sicuro, saper cedere il timone quando è giusto che Katie viva. Saper esserci sempre, un porto sicuro in mezzo a ogni tempesta, saper perdonare, accettare le scuse di chi sbaglia per ingenuità e per immaturità, e amare, amare sempre e comunque. Incondizionatamente.
L’amore che li lega l’uno all’altra, che li ha sempre legati e gli ha fatto fare fronte comune contro la morte di un pezzo importante della loro famiglia prima e contro la malattia poi, è così forte e palpabile da emozionare. Tanta stima per quest’uomo che si è addossato ogni cosa brutta che la vita gli ha riservato e per il coraggio di aver trovato cose belle anche quando non ce ne erano.
Forse Il sole a mezzanotte è un romanzo che potrà piacere di più alle lettrici giovani che a quelle navigate, ma pur riconoscendomi nella seconda categoria devo dirvi che ne sono uscita soddisfatta. L’autrice poteva rendere il tutto più intenso, più emotivo, e non l’ha fatto. Si è tenuta in superficie ma è riuscita comunque a dare vita a una storia dagli spunti riflessivi interessanti. È riuscita a farmi commuovere, a farmi pensare e ripensare a questa storia e al messaggio implicito che ne deriva: vivere tutto intensamente, le cose belle come quelle brutte. Vivere ogni momento, ogni tappa, ogni persona, ogni cosa che la vita ci regala. Viverle senza riflettere troppo, senza privarci di niente. Viverle al massimo, per non avere rimpianti. Cogliere l’attimo, farlo oggi, adesso. Perché domani potrebbe essere troppo tardi.
Non mi resta che andare al cinema per godermi anche il film. Riuscirà a piacermi e a commuovermi come ha fatto il libro?






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